La pietra della Pace

 

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In questa sezione potete ascoltare
il racconto di Cherubino Ghirardacci (1519-1598),
riguardante i fatti che portarono alla realizzazione della

"Pietra della Pace "

L'immagine sotto riportata riguarda la
"pietra della Pace "
di Maestro di Corrado Fogolini

Bologna, 1322
custodita nelle sale del Museo Civico Medievale di Bologna


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"FOTO-uno sguardo ai luoghi-Il Museo Medievale- lapidi "

voce:
Alberto Martini

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LIBRO XIX

Alli 27, entrò al forte Bisifredo il nuovo capitano del popolo Sorrefona da Pistoia (così ritrovo nelle Tavole pubbliche al libro C. folio 25) sotto il cui capitanato , ocorse un caso molto strano, e di molta compassione, che poi cagionò in Bologna grandissimo disturbo.
Era venuto allo Studio di Bologna un Giovine di assai belle fattezze, e grato aspetto, chiamato Giacomo da Valenza, il quale (come il più delle volte aviene de’ Giovani, sendo assai più intento a piaceri, che a gli studi) ritrovandosi un giorno ad una festa, che nel Tempio maggiore della Città si celebrava, a caso gli venne fisso gli occhi in una donzella di bellissimo aspetto, chiamata Costanza, figliuola di Franceschino, ò Chechino de’ Zagnini d’Argelà assai ricco cittadino, e nepote di Giovanni Andrea famosissimo dottore di legge, e di lei si fieramente s’innamorò, che ne giorno, ò notte ritrovava riposo al suo cuore, anzi vie più di hora in hora, cresceva il dolore, e questo perché la giovine niente l’osservava, ma salda nella sua buona creanza, ed onestà  si mostrava aliena del tutto, da questi amorosi inciampi.
Hora il giovine vedendosi a sì diasperato passo, aperse il suo secreto dissegno a certi suoi cari amici, et inanimito al fare quanto aveva pensato, egli un giorno osservando che il Padre non era in casa, arditamente entrò in casa della Giovine, et  a forza la trasse fuori conducendola in casa di un suo fedele amico, la qual rapina denunciata al Padre prese l’armi, et accompagnato da molti de’ suoi parenti, passò alla casa dove si ritrovava lo scolare con la Giovine; ma il Valentino coraggiosamente diffendendosi,  e ributtando il Padre della Giovane indietro, tosto chiuse la porta della casa,e senza ritrovare contrasto,insieme con la Giovine, per una porta di dietro,fuggendo si salvò.
Questo misfatto generalmente spiacque a tutti, e se ne fece querela presso il Pretore, accioche un tanto disordine fusse castigato.
Pose il Pretore le spie in ogni lato della città, ne passò molto tempo, che lo ritrovò, il quale posto in prigione, confessò liberamente il delitto. Il perché subito fu sentenziato, che la mattina seguente allo spuntare dell’Aurora, dovesse essere decapitato, e così fu fatto.
Spiacque oltre modo a tutto lo Studio la morte del  Giovinetto Amante, e tanto fu lo sdegno loro, che sotto giuramento determinarono di partirsi di Bologna, et acconcie le robbe loro, per la maggior parte insieme, con molti de’ Dottori  passarono allo Studio della Città di Siena, rimanendo gli altri nella Città come di prima.
Ma il Senato, che vide questo essere grandissimo disonore  della Città, e che lo Studio non istava bene così alterato, congregò il Consiglio, dove dopo maturo, e longo discorso, fu determinato, che si tentasse di pacificare lo Studio con la Città, e che si eleggesse Giacomo Butrigari Ambasciatore alli Scolari, che erano passati a Siena.
Poi  Galvanino de’ Preti, Priore degli Anziani, Consoli, e Popolo di questo mese, col consenso de gli altri Anziani, e Consoli fece porre un partito, raccolto da’ Frati di San Giacomo de gli Eremitani di S. Agostino, quale fu, che li Scolari condannati, e distenuti in carcere, fussero relassati, e si presentassero al Consiglio, però senza pagare alcuna cosa. In oltre a gli Anziani, Capitano e Sapienti commesse il Consiglio, che s’affaticassero di riconciliare lo Studio, con li Rettori della Università, con patto,e condizione, che dal Processo de’ Scolari il Pretore,e la sua famiglia fussero assoluti.

Hora, trattandosi questa pace, e di fermare lo Studio, Il Consiglio frà tanto mandò Ambasciatori al Papa. E giongendo alle Calende di Aprile, essendo entrato Capitano Pietro Sorrefona, come sopra è detto, anche entrarono li nuovi Anziani ….

 

 

PANOPTICON DI BOLOGNA è un progetto di ALBERTO MARTINI.
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